Titolo | AVVISO PUBBLICO PER L’INCLUSIONE ATTIVA E L’INTEGRAZIONE SOCIO-LAVORATIVA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ |
Ente finanziatore | Regione Lombardia Fondo sociale europeo priorita’3 inclusione sociale – eso 4.8 – azione h.1. – pr fse+ 2021-2027 |
Obiettivi ed impatto attesi | n linea con le indicazioni strategiche dell’Unione europea, l’iniziativa cofinanziata dal FSE+ 2021-2027 si colloca nel quadro programmatico definito dal Piano di Azione Regionale per le politiche in favore delle persone con disabilità 2021-2023 (cfr. DGR 5809/2021 e DGR 7192/2022) che, con riferimento all’obiettivo “sviluppare una vita indipendente rafforzando i legami di comunità” nell’ambito della Macro Area Inclusione, prevede “investimenti per potenziare interventi flessibili e personalizzati finalizzati al sostegno alla vita autonoma e all’inclusione sociale, ad integrazione con i servizi del territorio”. Regione Lombardia intende pertanto, con questa misura, rafforzare la capacità del sistema di welfare regionale di riconoscere e attuare il diritto alla vita indipendente attraverso lo sviluppo di percorsi di inclusione sociale attiva ,intesi come misure abilitanti di empowerment e di promozione delle capacità e del protagonismo delle persone con disabilità volte a migliorarne ed accrescerne le prospettive di occupabilità, occupazione, nonché di partecipazione attiva alla vita della comunità. Attraverso il finanziamento di progetti integrati, territoriali e su base comunitaria si intende stimolare e rafforzare: – l’integrazione tra le politiche attive del lavoro (sistema regionale dei servizi di istruzione, formazione e lavoro) e le politiche di inclusione attiva (sistema regionale dei servizi sociali e socio-sanitari) dirette alle persone con disabilità per accrescerne gli esiti occupazionali e di partecipazione sociale, incoraggiando la ricomposizione dell’offerta dei servizi e delle risorse finanziarie, anche nel quadro della promozione del futuro Fondo Unico per la Disabilità; – la modernizzazione e l’innovazione delle politiche e delle misure (di istruzione, formazione, lavoro e dei servizi sociali e socio-sanitari) volte ad accrescere l’occupabilità, l’occupazione e la partecipazione sociale delle persone con disabilità attraverso una rafforzata cooperazione strategica e operativa con la rete dei “servizi di prossimità” operanti nel territorio grazie all’azione degli Enti del terzo settore e dell’associazionismo familiare e rappresentativo delle persone con disabilità (secondo welfare); – l’accesso delle persone con disabilità più a rischio di esclusione ad opportunità di partecipazione attiva alla vita di comunità, in particolare attraverso misure di attivazione non focalizzate solo su obiettivi di immediato inserimento lavorativo ma anche di empowerment, stimolando processi di sperimentazione di nuove collaborazioni e alleanze (tra attori del pubblico e del privato profit e non profit) per la attivazione di “nuove forme” di lavoro e di attività produttive di valore sociale; – parità di accesso a un sistema diffuso di servizi a sostegno dei progetti di vita indipendente e inclusione assicurando livelli omogenei di presa in carico multidisciplinare e multidimensionale su tutto il territorio regionale, rafforzando la capacità di azione e integrazione della rete dei servizi territoriali, degli enti del terzo settore e dell’associazionismo familiare e rappresentativo delle persone con disabilità. |
Criteri di eleggibilità | Gli interventi sono realizzati da partenariati composti da almeno tre enti che assumono la qualifica di beneficiari – tra le seguenti tipologie: – enti del Terzo settore; – cooperative sociali di tipo A e B; – enti pubblici; – enti gestori pubblici e privati di UdO sociali nell’area disabilità (SFA – Servizi Formazione Autonomia; CSE – Centro Socio Educativo); – operatori pubblici e privati in possesso di accreditamento definitivo per l’erogazione dei servizi al lavoro ai sensi della disciplina regionale; – operatori pubblici e privati in possesso di accreditamento definitivo all’Albo regionale dei servizi di istruzione e formazione (sez. A e B); – istituzioni formative accreditate nella Sezione “A” dell’Albo regionale, di cui all’art. 25 della L.R. n. 19/2007, o gli Istituti professionali di Stato, che realizzano percorsi di IeFP, le istituzioni scolastiche e gli Enti formativi accreditati capofila di ATS (Associazione Temporanea di Scopo), che hanno attivato percorsi di IFTS; le Fondazioni ITS. Nel partenariato è obbligatoria la presenza di almeno un ente pubblico territoriale (comune, comunità montana o ambito territoriale rappresentato dal soggetto firmatario dell’accordo di programma per la realizzazione del Piano di Zona).
Per il conseguimento dei risultati e obiettivi di progetto il soggetto capofila e il partner, che compongono il partenariato, potranno essere sostenuti da enti che costituiscono una rete territoriale di supporto. Gli enti aderenti alla rete di supporto nono sono beneficiari di contributo.
Le proposte progettuali potranno sviluppare 4 linee di intervento:
Linea di intervento 1: Laboratori per le abilità e la partecipazione attiva Tipologia di attività finanziabili, a titolo esemplificativo: – percorsi di formazione anche in modalità laboratoriale; – tirocini di inclusione; – soluzioni di inserimento lavorativo in contesti “protetti”, ovvero contesti caratterizzati da un nuovo modo di organizzare i processi di produzione anche nel quadro di esperienze di economia urbana, attività di prossimità e vicinato, attività ad impatto sociale.
Linea di intervento 2: Percorsi di orientamento ed empowerment Tipologia di interventi, a titolo esemplificativo: – orientamento per sostenere il giovane e la sua famiglia nelle scelte relative alla transizione dall’adolescenza all’età adulta; – potenziamento dell’autonomia personale anche attraverso una migliore informazione sulle opportunità offerte dal sistema regionale.
Linea di intervento 3: Ecosistemi delle relazioni per l’inclusione attiva Tipologia di attività finanziabili, a titolo esemplificativo: – Peer networking, coaching e mentoring anche con il diretto coinvolgimento di giovani e adulti con disabilità; – Attività volta a stimolare, in particolare nei giovani, l’autopercezione di cittadini autosufficienti, socialmente attivi e responsabili; – Attività di sostegno e accompagnamento a favore delle persone disabili nei contesti lavorativi; – Azioni di accompagnamento alla famiglia per lo sviluppo della dimensione lavorativa del progetto di vita indipendente. Linea di intervento 4: Gemellaggi e reti per la diffusione delle sperimentazioni sociali Tipologia di attività finanziabili, a titolo esemplificativo: – Azioni di diffusione di buone pratiche; – Azioni di capacity building rivolte alle associazioni del territorio regionale. |
Contributo finanziario
| La dotazione finanziaria del bando è pari a € 10.000.000,00. Regione Lombardia si riserva, sulla base degli esiti del monitoraggio finanziario e procedurale, di integrare la dotazione finanziaria con ulteriori risorse che si rendessero disponibili.
L’intervento è attuato tramite l’erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti territoriali. Il contributo pubblico richiesto a sostegno dei progetti dovrà rispettare i seguenti parametri: – non potrà essere inferiore a € 100.000,00 e superiore a 150.000,00 euro per i progetti con una durata temporale compresa tra i 12 ai 18 mesi; – non potrà essere inferiore a € 150.000,00 e superiore a 200.000,00 euro per i progetti con una durata temporale compresa tra i 18 e i 24 mesi.
Il contributo pubblico non potrà essere superiore all’80% del costo totale ammissibile |
Scadenza
| In fase di attivazione |
Ulteriori informazioni | Allegato+A.pdf (regione.lombardia.it) |
Servizio offerto da Tiziana Beghin, deputato al Parlamento europeo, membro non iscritto.
disclaimer:
Le opinioni espresse sono di responsabilità esclusiva dell’autore o degli autori e non riflettono necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo.