Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua, anche se forse bisognerebbe etichettarla come quella della siccità.
Il rapporto dell’ONU è infatti allarmante: già oggi 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile sicura, mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili, e questo causa la morte di almeno 1,4 milioni di persone all’anno, tra cui moltissimi bambini.
La scarsità d’acqua sta diventando ENDEMICA, con un (ab)uso a livello globale che è aumentato di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40, e purtroppo tale tasso di crescita dovrebbe mantenersi stabile almeno fino al 2050.
È evidente come la scarsità d’acqua sia una sfida sempre più urgente che richiede il nostro impegno collettivo per proteggere e conservare le risorse idriche del nostro pianeta. Se in Europa non paghiamo ancora i rischi sanitari presenti in altre aree del mondo, i danni dovuti alla siccità sono già davanti ai nostri occhi e colpiscono, duramente, molte delle nostre realtà socio-economiche. Proseguendo su questa strada sarà inevitabile imbattersi in carenze alimentari, malattie idriche e veri e propri conflitti per garantirsi l’acceso al bene più prezioso.
Vorrei quindi ricordare l’importanza di utilizzare l’acqua in modo responsabile, evitando gli sprechi e promuovendo pratiche sostenibili. Ma dobbiamo anche lavorare per sviluppare tecnologie e strategie innovative per una sua gestione e un suo uso efficiente, parole che sembrano, ahinoi, sconosciute al nostro attuale governo.
Non abbiamo tempo da perdere, perché è dalle nostre azioni di oggi che dipende il benessere del pianeta e delle future generazioni.