Secondo i dati della stessa Commissione europea, il nuovo quadro temporaneo di crisi dell’UE per gli aiuti di Stato ha avvantaggiato in modo ENORME i soliti noti, ovvero Germania e Francia, che hanno utilizzato in totale l’80% degli aiuti approvati, contro il 5% dell’Italia.
È evidente che perseguire questa strada alimenterebbe ulteriori disuguaglianze nel mercato unico europeo.
Per questa ragione, come Movimento 5 Stelle, chiediamo a gran voce il varo di un Recovery 2, un nuovo strumento di debito comune dell’UE finalizzato alla transizione energetica e in grado di rispondere alla potenza di fuoco dell’Inflation Reduction Act americano, che rischia di penalizzare pesantemente le imprese europee.
Perché anche la locomotiva franco-tedesca, senza i vagoni degli altri Stati membri, rischia di deragliare: l’unica soluzione è un nuovo Next generation EU.