In questa legislatura abbiamo approvato la direttiva sul salario minimo e una raccomandazione sul reddito minimo. Sono dei primi, ma purtroppo insufficienti, passi in avanti. Bisogna fare di più perché oggi la povertà colpisce anziani, studenti, bambini, famiglie e persino i lavoratori. Tutto il ceto medio è a rischio a causa dell’inflazione alle stelle.
Noi siamo molto preoccupati, perché il governo italiano intende aggirare e non applicare correttamente i criteri previsti dalla direttiva sul salario minimo. La Commissione deve vigilare e fermare questa presa in giro, perché in Italia oltre 3 milioni di lavoratori hanno paghe da fame ed è per loro che questo Parlamento ha votato la direttiva.
Infine una proposta: la lotta alla povertà non deve essere lasciata ai soli Stati membri. Istituiamo il reddito di cittadinanza europeo e finanziamolo con il bilancio comune. Abbiamo fatto l’unione economica e monetaria, è giunta l’ora di forgiare l’Europa dei cittadini.