Non che ci fossero molti dubbi, ma ora è certificato dal rapporto “Global Climate Highlights 2022” di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea: l’estate del 2022 è stata la più calda mai registrata nel Vecchio Continente.
Un trend di crescita costante, che negli ultimi 5 anni hanno portato le temperature ad aumentare di 2,2 gradi rispetto all’era pre-industriale.
La naturale conseguenza è la siccità diffusa che stiamo pagando, a caro prezzo, anche nel nostro Paese. In numeri: in media, durante l’inverno, si sono registrati nove giorni di neve in meno, con aree che hanno segnato picchi di -30 giorni; in primavera, invece, le precipitazioni sono state molto limitate, con il mese di maggio che ha raggiunto il valore più basso di sempre; infine, il 63% dei fiumi ha registrato flussi inferiori alla media, consegnando al 2022 il “titolo” di anno più secco della storia.
Di fronte a una simile tragedia, stridono ancora di più le parole del leghista Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, che per rispondere alle proteste delle attiviste di Extinction Rebellion e Fridays For Future ha dichiarato che per sconfiggere la mancanza d’acqua occorre “affidarsi al Padre eterno”.
Soltanto 5 anni fa, proprio durante un consiglio regionale piemontese, i rappresentanti della Lega sostenevano che i cambiamenti climatici non esistono, o quanto meno non sono dovuti alle attività antropiche. Oggi scopriamo che cosa intendessero: dipendono dal Cielo. Quello con la C maiuscola…