NO ALLA NUOVA BOZZA DEL PATTO DI STABILITÀ

11 Ottobre 2023

La seconda bozza di compromesso presentata dalla Presidenza spagnola sulla riforma del Patto di Stabilità è da cestinare, perché non fa gli interessi dell’Italia e dell’Europa che hanno bisogno di crescita e non di un ritorno dell’austerity.

Sorprende, in particolare, che davanti a nuovi focolai di guerra ai confini dell’Europa l’unica risposta avanzata sia quella di scorporare i fondi destinati alla difesa. Noi riteniamo che l’unico investimento necessario all’Europa, e che garantirebbe la sua sicurezza, sia quello della diplomazia.

L’Italia non può accettare questo compromesso al ribasso che ipotecherebbe il futuro delle prossime generazioni, condannandole a un’ondata di tagli e a un declino irreversibile. Il taglio del debito obbligatorio non deve applicarsi nei cicli economici recessivi o durante fasi di shock esterni, come per esempio può essere una pandemia o una guerra.

Il biennio 2020/21 ha insegnato che solo con più investimenti e più sviluppo il debito pubblico si riduce; grazie alle politiche messe in campo dal governo Conte è infatti diminuito di 13 punti in due anni.

Per tutte queste ragioni noi saremo sempre contrari a un’Europa che chiude i rubinetti a istruzione, sanità e sociale, mentre spende miliardi per la produzione di armi e munizioni. Non è questa l’Unione europea che avevano sognato i padri fondatori.

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